La lettura in Sardegna

Ancora una volta la Sardegna fa notizia per i dati sulla lettura. È del 10 gennaio scorso la pubblicazione su Insula europea di un articolo a firma di Vincenzo Santoro, responsabile del Dipartimento Cultura e Turismo dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), dal titolo La lettura di libri in Italia: squilibri e ritardi. L’articolo si basa sui dati ISTAT 2016 sulla “Produzione e la lettura dei libri in Italia”. Dopo un esordio che pone l’accento sul significativo e preoccupante ritardo dell’Italia, rispetto ad altri Paesi simili, riguardo all’abitudine alla lettura di libri, l’articolo pone l’accento sul forte squilibrio territoriale che registra nelle Isole una realtà molto differenziata tra Sicilia e Sardegna (25,8% di lettori rispetto a 45,7%). 
Il dato positivo relativo alla lettura in Sardegna è d’altra parte confermato dall’ultimo rapporto ISTAT relativo ai dati 2017 e pubblicato a dicembre 2018. 
Sul caso Sardegna Santoro prosegue ricordando quanto affermato in proposito da Giovanni Solimine, uno dei maggiori esperti di questi temi nel nostro Paese, che nel suo articolo Un prezioso alleato per le biblioteche (in “Biblioteche oggi”, gennaio-febbraio 2017), ha osservato “quanto non siano imputabili a indicatori socio-economici o propriamente correlabili alla lettura, come il livello di istruzione o la dispersione scolastica, ma, comparando numeri così antitetici nelle due isole maggiori, si devono invece considerare gli investimenti di lungo periodo realizzati dalla Regione Sardegna sulle biblioteche di base: “il livello dei servizi delle biblioteche pubbliche sarde è in molti casi di ottima qualità, mentre gran parte delle biblioteche siciliane sono in uno stato di desolante abbandono; del resto, i dati quantitativi sono molto eloquenti e ci dicono che in Sardegna è operante una biblioteca ogni 5.109 abitanti, mentre in Sicilia il rapporto è di uno a 18.499. La ‘prossimità’ dell’offerta di servizi bibliotecari è essenziale, specie in aree caratterizzate dalla presenza di molti piccoli Comuni e da un precario sistema di trasporti”. Altra discriminante sta nella pianificazione delle attività di promozione della lettura, anch’esse esito di una lungimirante politica di investimento della Regione (con un contributo non trascurabile di alcuni operatori economici e bancari) e svolte “con continuità e intelligenza, spesso coinvolgendo i diversi attori della filiera del libro: autori, editori, bibliotecari, insegnanti, librai sardi sono abituati a collaborare nel tentativo di allargare sempre più le basi sociali della lettura”.